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Kwon, un'insegnante di lingue, riceve una serie di lettere senza data da un ex collega giapponese, Mori, che due anni prima le aveva invano proposto di sposarlo. Mori è ora tornato a Seoul per ritrovarla, ma purtroppo Kwon è lontana da casa. Mentre attende la donna che ama, Mori le scrive appunto delle lettere in cui le racconta le esperienze surreali che gli capitano mentre è solo a Seoul. Le pagine delle sue lettere però si mischiano e Kwon leggendole ne ha un'impressione ancor più surreale, che però fa crescere in lei la voglia di riabbracciare Mori...
«Tutto è così bello, così vero, così puro, così semplice e accattivante nei film di Hong Sang-soo che si vorrebbe sempre essere nello stesso caffè, prendere la stessa colazione, parlare degli stessi argomenti con i suoi personaggi, insomma vivere davvero solo in #film come La Collina della libertà (Hill of Freedom), dove si parla di tutto e di niente, e non v'è alcuna fragilità di comunicazione tra generazioni, culture e generi. Si sorride senza rendersene conto e quando il film finisce si sente subito il desiderio di tornare al più presto possibile nel cinema di Hong Sang-soo.»★★★★ MICRO-CRITIQUES
«Hong Sang-soo adotta un registro minimalista, ancorato alle sottili notazioni psicologiche e caratterizzato dalla levità del tocco e dalla grazia ineffabile della messa in scena; (...) un'idea di cinema e di storytelling tanto originale, quanto intrigante.» @cinema.everyeye.it
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